Metti una sera al pub irlandese (seconda parte)

p96su42Ci troviamo sotto casa di Louise, dove parcheggiare è diventato un’impresa per via del luna park. Ce ne andiamo subito verso un locale in cui ormai non entravo da anni, da quando ero un’altra persona, e mi bastava un cuba libre per fare passi più lunghi della gamba.

Stavolta, invece, tutto è cambiato, solo Silvia pare restare immutata nella sua invidiabile freschezza mentale adolescenziale.

Io tiro fuori il biglietto da visita da una tasca, e mi metto a sottolineare i lati comici della riunione a scuola. Silvia lo prende e si mette a scimmiottare Patrick Bateman nella parte iniziale di American Psycho.

Arriva la cameriera e ci guarda stranita, un po’ perché è inglese e non se la cava ancora bene con la nostra lingua, un po’ perché probabilmente abbiamo davvero quell’aspetto lievemente patetico delle zitelle in libera uscita che nessuna si sente di essere.

Tentenniamo sull’ordinazione, io vorrei azzardare una tequila bum bum di gruppo thelma1_2in onore dei vecchi tempi, ma Louise non è più la ragazza "yé yé" che se si sentiva 6 anni di meno e percorreva a ritroso le tappe non vissute prima – ora ha marito e bambina e la felicità le rende il viso brillante – mentre io, Thelma, devo pur guidare, al ritorno. Eppoi non basterebbero cento tequile a togliermi l’ombra di chi non è capace ad esser felice senza sentirsi infelice.

Silvia se ne sta nel suo mondo ascoltando i Nirvana che escono a volume troppo alto da una cassa dietro la mia testa. Al tavolo d’angolo, nel "confessionale", una coppietta si scambia effusioni.

Decidiamo di votarci allo sport del pettegolezzo. Il mio amico si è sposato con un’oca ed ha avuto un’anatroccolina, l’amico di Silvia si sposerà a dicembre, e noi tre in coro ci chiediamo "ma chi è così santa da prenderselo?". L’ex di Louise, un tempo scapolone incallito, aspetta un bambino, ("ma si sa chi è la madre?")… Risata grassa, un po’ imbarazzata.

Poi, a bruciapelo, la domanda "ma, Silvia… quando ti troverai un fidanzato serio?"

Silenzio.

In quel momento attaccano i Dire Straits.

Noi guardiamo nei bicchieri di Bailey’s l’ombra dei nostri ricordi, delle nostre debolezze, dei desideri a cui aspiravamo e che qualcuna ha accantonato, mentre qualcun’altra vi sta ancora aggrappata come si fa solo con la distorsione di un amore idealizzato e mai toccato. Ognuna con i propri errori sentimentali, difetti che vede con chiarezza solo un’altra di noi. Novelle interpreti di Le stagioni del cuore.

Juliet, when we made love you used to cry cantano i Dire Straits. Entra un ragazzo con un vistoso cerotto sulla guancia, non riesco a distogliere lo sguardo da quel bianco sul volto.

you said i love you like the stars above i’ll love you till i die

E’ mezzanotte passata, Cenerentole. Andiamo a casa. Al rientro la strada è deserta. Prima di uscire dal centro, solo un uomo con una giacca a vento rossa tiene un cane al guinzaglio.

there’s a place for us you know the movie song
when you gonna realize it was just that the time was wrong? 

13.10.2006

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