Adesso un anno fa – September morn

Quello che ricordo meglio della sala operatoria è la voce dell’ostetrica che urla “è Alice!!!!”, perchè fino all’ultimo, questa certezza sul fiocco rosa, non l’abbiamo avuta…. I medici avevano avuto tempo a farmi chiacchierare molto, per stemperare la paura e distrarmi dal loro rimestarmi prima con l’anestesia, poi con il cesareo vero e proprio, così avevo anche raccontato per filo e per segno la nascita del mio primogenito, un intervento d’urgenza per sofferenza fetale, il confabulare sottovoce, il trasferimento verso l’incubatrice senza nemmeno farmelo vedere in volto – io, la mamma, lo vidi poi per ultima, in tarda serata – il mio desiderio di abbracciare con gli occhi questo forseSamueleforseAlice per prima.

Così Alice mi è stata depositata vicino alla guancia destra, dove potevo sussurrarle “ciao tesoro, benvenuta tra noi”, e l’ho vista: rosea, ancora bagnata, per niente stropicciata come i bimbi dopo il parto, con un ciuffetto di capelli umidi che sembravano castani e poi si sono rivelati biondi. Non ho potuto toccarla, subito, perchè ero imbrigliata sul tavolo operatorio, e il secondamento che ci ha separati è stato un tempo lunghissimo.

D’istinto, ho subito guardato l’ora: erano le nove del mattino. Però, al mio ginecologo deve essere piaciuto di più otto-e-cinquantanove, e così è stato registrato. Più tardi, in camera, me l’hanno portata avvolta in una copertina con i disegni di Dumbo e dalla felicità ho pianto.

Fuori, mia madre in preda alla confusione proclamava “è uguale alla mamma!”, e dopo dieci minuti “è tutta il papà!”. Mio padre, che ha sempre odiato gli ospedali, mi mandava messaggini di affetto per mezzo di mio figlio, pensavo che non avrebbe mai avuto il coraggio di esprimerli a parole, invece alla fine del secondo giorno di degenza si è presentato, e mi ha ripetuto tutto, casomai non mi avessero riferito. (Nel bene o nel male mi fa sempre piangere).

Mio figlio non voleva più schiodare dal mio capezzale, diceva a tutti “le passo la notte” ed aveva appena iniziato prima media, era spossato dai grandi cambiamenti, così devastato – mi hanno raccontato –  da mettersi a piangere, a casa, prima di dormire, mentre di pomeriggio faceva i compiti accanto al mio letto.

…. E mio marito si è presentato con il vestitino rosso alla Minnie visto qualche tempo in un negozio, non acquistato subito per scaramanzia. Con i fiori. E con un fiocco rosa enorme. Il pomeriggio mandava sms a tutti senza capire bene cosa stava scrivendo. E poi hanno risposto in tanti. E tanti sono passati, e hanno mandato auguri, e fiori, e mi hanno fatto piangere…

Sembra ieri, ma è passato un anno.

E’ Alice!

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2 commenti su “Adesso un anno fa – September morn

  1. E’ bello finalmente, conoscerla.
    Tanti auguri di buon compleanno ad Alice (spero perdonerà il ritardo!) e tanti complimenti alla sua mamma e a queste belle lacrime 🙂

    Prish

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