La fiera dei luoghi comuni – fino al capitolo 5

Iniziamo con il Twinings English Breakfast come marca preferita di the (poteva almeno preferire un Earl Grey – per iniziare con qualche doppio senso, no?)

Poi:  “Ho voglia di essere baciata”. Oh, che cosa incredibile. Non ci posso credere. E con questo, si chiude innocuamente il capitolo 3.

Nel Capitolo 4, la damigella Anastasia si ubriaca e si mette nei guai. Il nostro Paladino Grigio interviene localizzando il cellulare della signorina, salvandola da un incontro inopportuno con l’affermazione  “Mi sembra che la signora abbia detto no” (ma dai?).

Non contento, si mette a far da infermiere, con la manina sulla fronte mentre la nostra Ana ci dà di vomito, poi sviene. Ovviamente, nel post sbronza del Capitolo 5, lei si sveglierà nel grande letto di lui. Primo momento fastidiosamente Harmony…

E come sono arrivata qui, e che ci faccio nuda, chi mi avrà mai messo a letto, io naturalmente ma non ti ho toccata perchè a me piacciono coscienti e non puzzlenti di vomito, scusa mi vergogno, non ti preoccupare che nel frattempo ti ho fatto comprare biancheria e vestiti nuovi dal mio maggiordomo, però, attenta- e noi lettori allora drizziamo le antenne – “Se fossi mia, non potresti sederti per una settimana dopo la bravata di ieri sera”.

Guarda che lui ti avvisa, ma se tu continui a concentrarti solo su quel “se fossi mia”, e pensi sempre agli scout e al bricolage…. è ovvio che poi caschi dal pero. No.. lei pensa solo “per la prima volta nella mia vita ho voglia di andare a letto con un uomo”.

Oh, oh. Harmony ai massimi livelli… questa è anche vergine…. Ma lui non lo sa ancora… e invece mette le mani avanti per farsi capire meglio.. “non ho intenzione di toccarti, Anastasia… non prima di aver avuto il tuo consenso scritto”.

Con la marca da bollo?

“Se significa che il suo segreto, qualunque esso sia, è così orribile che non vorrò più saperne di lui, allora francamente, sarà un sollievo.” (la dea interiore sì che ha annusato qualcosa…. )

E lui rincara… “Se tu avessi mangiato a sufficienza ieri, non saresti qui, e io non avrei dovuto scoprire così presto le mie carte”. Voleva cucinarla meglio, a fuoco lento, ora teme che lei scappi a gambe levate. Non sa che l’unica ad aver capito è Dea, e che tanto, lei, non la ascolta nemmeno.

Riflessione sulla chiusura del capitolo 5: inizio a pensare che dominazione e rapporto conflittuale con il cibo sia un binomio da fare indagare a qualche freudiano convinto.

Precedente Capitolo 2 - Quel pasticciaccio brutto in ferramenta Successivo E poi?

Un commento su “La fiera dei luoghi comuni – fino al capitolo 5

  1. Situazione molto convenzionale. Impregnata di maschilismo – peggio, di paternalismo -, modello che credevo ormai morto e sepolto insieme a John Wayne.
    Boh…

I commenti sono chiusi.