Per la serie "rispolveriamo con pigrizia quando non abbiamo niente di nuovo da dire", ripensavo a Enrica ieri sera, anche per via del carnevale ormai finito.
Oggi, le ceneri, giusto per sottolineare il cambiamento di aria.
Esattamente come la sensazione che provo nel rileggere gli scritti di qualche anno fa, che ora sembrano così distanti, per forma e sentimento….. Come vecchi costumi impolverati di festeggiamenti finiti, ma ancora abiti miei.
Si cambia, ma mai del tutto.
Enrica mi guarda 1
Enrica mi guarda
Ti sogno ogni notte
Enrica mi guarda
Ho paura di svegliarmi all’improvviso invocando il tuo nome
Enrica mi veglia
Non dormo bene, sono sempre in un letto che non è mio in casa mia
Enrica sorridente
Non ti sento da almeno una settimana
Enrica ha un occhio argenteo
Non ti tocco da due settimane
Enrica ha il volto candido
Né ti toccherò più e non mi ci rassegno
Enrica non mi fa dormire
Non riesco a vivere, mi manchi
Enrica mi mette di fronte ai miei sogni,
Faccio di tutto per non pensarci ma non riesco
Enrica li trasforma in incubi
Da quando mi sono sentita viva con te, il resto non conta
Enrica conosce, mi entra nei pensieri ogni notte
Non c’è più amore, non c’è più sesso, solo malinconia
Enrica mi spia, non riesco più a vivere
Ti odio Enrica.
Oggi staccherò dal muro il tuo viso bianco
Dalla parete della mia camera da letto
Ti getterò a terra
E la tua maschera saranno cocci
Di gesso
Che riuscirò a indossare
Per vivere ancora.
Enrica mi guarda 2
Dice "c’è una Signora nella mia camera"
Nella penombra i volti sembrano diversi.
La luce azzurra cambia ogni cosa e non sempre rasserena.
Una maschera veneziana in gesso, bianca, altera, ha un occhio argentato e decori rossi, sorride.
Ma di notte cambia aspetto.
Lui dice "mi parla, e io voglio venire via"
Ora la guardo, mi sembra innocua.
L’ho tolta dalla sua stanza, l’ho presa con me, l’ho appesa sulla mia testa.
Ma non riesco a dormire con lei vicino.
La sento spiarmi e giudicarmi.
Sento il peso di ogni mia azione, ciò che ho preso, ciò che ho perso
E mi fa sentire infelice.
01.03.2006 ore 18,51
Il 24 aprile 2007 Enrica è finita in uno scatolone, nell’attesa del passaggio dell’imbianchino, se ne sta buona nella speranza che mani non troppo maldestre la possano risistemare intatta su una parete, da dove potrà di nuovo giudicare in silenzio.