Senza titolo 28

BRANDELLI DI ALTRE CONVERSAZIONI….


E’ che andava tutto così bene, così liscio e tranquillo, si dice niente nuove buone nuove insomma, poi invece iniziano a smuoversi le acque nel profondo, e anche se io non son certo una che piglia muta e bombole e si infila a vedere cosa c’è – anzi, semmai mi volto dall’altra parte che se è qualcosa che merita affiora a galla a solo – insomma, nonostante tutto questo comincio a stare un po’ male. Anzi, iniziano a girarmi davvero le palle, pure se non le ho, perchè è chiaro che qualcosa non va e tutte le affermazioni dell’amica Strè a proposito del prendere in mano la propria vita e farne ciò che si vuole stanno davvero iniziando a farmi sentire male. Non è solo l’avvicinarsi di una data, non è nemmeno l’accorgersi che a volte certi compromessi della vita iniziano a star stretti, non credo sia soltanto il fatto che continua incessantemente a mancarmi qualcuno – non uno, ma quello, insomma, quello che capiva, quello che era un’idea ma non solo – e che mi ero tranquillizzata, dopo aver cercato continuamente il classico chiodo che scaccia il chiodo avevo capito che non riuscivo a rimpiazzare e ho smesso – e porca miseria, tanto prima o poi dimentico, è successo altre volte succederà pure adesso. No, non è tutto qui, ci sono altri milioni di cose che si sommano e mi fanno rabbia, ad esempio il vedersi finalmente pubblicati su carta dopo tanto tempo che lo si desiderava e scoprire che non è così bello come si pensava, che in fin dei conti non è la scrittura quella che serve a raggiungere chi è lontano e non vuole farsi trovare. E’ anche il leggere “cosa vi manca, cosa non avete provato ancora e vorreste” e trovare fiumi di parole per dare risposte, poi accorgermi che son cazzi miei, che non ho voglia di far sapere a tutti che spesso mi sento una novellina che non sa niente della vita, mentre altri giorni mi sveglio e penso “toh beh questa cosa l’ho provata.. ma… cosa mi ha lasciato dentro? Niente….” E allora che senso hanno tutte quelle parole stile è meglio aver rimorsi che rimpianti, se non provi non saprai, eccetera eccetera?

No, non è ancora tutto lì. E’ anche il ricordo di quell’amico che diceva “spero che tu possa essere felice, perchè prevedo che certi desideri porteranno solo guai” e scoprire che aveva ragione. E’ pensare a mio figlio e scoprire che forse sì, forse troverei difficile accettare che possa avere desideri “speciali”, ma solo per il semplice motivo che si vorrebbero i nostri figli sempre felici, appagati, e non costretti a ricercare qualcosa che la gente considera strano, malato o pervertito, anche se in prima persona queste cose non si pensano.

No, non è ancora tutto.

Anche se adesso il resto non mi viene più.

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2 commenti su “Senza titolo 28

  1. Prendi la tua vita, tesoro, e fanne quello che vuoi. E’ come per i Pavesini: é sempre l’ora!
    Piuttosto “volere” non é così ovvio e naturale come sembra, né lo é “fare”. Per non parlare di “chi é” colui/colei che dice di “volere” anzi, tutta intera la legione di diversi e contraddittori che dicono, in te, di volere.
    Cerca l’integrità e poi……

    prendi la tua vita, tesoro, e fanne quello che vuoi!

    Io, se l’estasi si potesse dare, te la darei. A

  2. nulla lascia niente…
    qualcosa resta da ogni esperienza, anche la peggiore….
    e certo desideri sono speciali.. anche perchè difficili da accettare, viver epienamente e realizzare… ma proprio per questo non si deve rinunciare ai propri desideri…

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