Si viene e si va

Qualcosa è accaduto e qualcosa accadrà, pare il titolo di una commedia ma quest’anno potrei quasi scopiazzare "quattro matrimoni e un funerale", si avvicendano lieti e tristi eventi e io mi ritrovo sempre più a pensare a cosa resterà, di "fermo", in questo turbinare di cambiamenti. Forse sarà il novembre, che porta a tirar quasi le somme di un anno che – per me – non considero tra i più fortunati.
E’ mancata la zia, come scrivevo ieri, 94 anni potrebbero ben essere da "metterci la firma", però una morte è sempre uno strappo, anche se era molto malata, anche se ha vissuto tanto, anche se…..
Mio padrino, novello sposo di settembre, figlio della zia mancata, ieri sera al rosario era affettuoso come sempre, l’ho abbracciato a lungo, lui mi ha toccato al punta del naso, stupendomi come quando mi carezzava la guancia, pareva esser lui a doverci consolare e non noi a sostenerlo. La sua mamma per fortuna ha potuto assistere a un (tardivo) matrimonio e magari proprio per questo ora si sarà sentita più serena nella partenza, con il pensiero che il suo figliolo non è più solo.
A tavola con mio figlio, più tardi, gli spiegavo come Ettore sia sempre stato così dolce e per niente ritroso nel mostrare l’affetto che prova per le persone. Mi è venuto da fargli il paragone con mio padre, che non ha mai scambiato un solo bacio pubblico con mia madre. Il mio piccolo si è mostrato molto curioso per questa zia che aveva visto solo una settimana prima nel letto. Mi ha chiesto del suo cuore che ha smesso di battere, mi ha detto che "probabilmente quando l’abbiamo vista a letto già il cuore batteva piano piano". Ho ripensato a quando ero piccola io, alle domeniche pomeriggio passate al paese in casa della zia, una casa vecchia con i muri spessi, il rivestimento di legno alle pareti, l’odore della stufa. Lo zio Oreste che mi prendeva i coniglietti piccoli e me li portava dentro casa, dentro un cesto, perchè potessi carezzarli senza prendere freddo. Ho ricordato l’odore dei tortellini in brodo che zia ci preparava per cena, e la grattugia "strana" che faceva il parmigiano filante. Eppoi le nocciole, la scatola con le piccole costruzioni di legno, con cui mi facevano giocare, ed Ettore che mi teneva compagnia. Ho ricordato quella volta che ho preso le uova di nascosto ma mi sono cadute per terra, nel cortile, e mi hanno scoperta mentre con una scopa cercavo di ripulire tutto senza farmi vedere. La mia infanzia, ricordi che smentiscono anche la mia sofferenza per la distanza di papà e mamma, perchè è vero che erano anche spessissimo solo concentrati e impegnati nel il lavoro, ma c’erano anche loro in quelle domeniche dagli zii, e papà quella volta delle uova non mi sgridò neppure. Era divertito, mentre sbirciava fuori nella serata nebbiosa e vedeva muoversi solo un bastone di scopa. Di tutto questo non è rimasta più una generazione, sono rimasti i miei genitori, mio papà che domenica compirà 70 anni e al quale non sappiamo cosa regalare, perchè ha già tutto quello che si può comprare. Rimangono i ricordi, mentre inizio a chiedermi, come sempre capita quando si assiste a una morte, cosa rimarrà di buono di me, di noi, quando non ci saremo più. E torna a farsi vivo il desiderio di un altro bambino….
 
 
 
…. si viene e si va comunque ballando
pensando "una vita forse non basterà"
si viene e si va allora tenendo la vita per la coda
nel caso che dio non sia in sede
si viene e si va tenendoci stretti tenendoci dritti che così si fa
si viene e si va per sempre
fra gusto e dolore più o meno venendo nel mondo più o meno
vai vieni e vai come puoi/vuoi
nasci solo e solo andrai
è in mezzo che hai quel gran bel traffico il traffico che puoi
si viene e si va cercandoci un senso
che poi alla fine il senso è tutto qua
si viene e si va di umana commedia che c’è chi la spiega e c’è chi vive e va
si viene e siva comunque
fischiando cantando il motivo ci serve comunque un motivo
vai vieni e vai come puoi/vuoi
nasci solo e solo andrai
è in mezzo che hai quel gran bel traffico il traffico che puoi
va vieni e vai come puoi/vuoi
nasci solo e solo andrai
è in mezzo che hai quel gran bel traffico il traffico che puoi.
(L. Ligabue)

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Un commento su “Si viene e si va

  1. … strano… avevo lasciato un commento ieri e non c’è più… provo a ripetere: dicevo che magari invece che a fare un secondo figlio fossi in te penserei a scrivere un libro… o magari entrambe le cose!

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