Filippo Facci

 Ero abbonata a Carnet e ha chiuso i battenti. Ero abbonata a Donna e hanno smesso di pubblicarlo. Non costituisco un buon punto di riferimento come possibile consumatrice di riviste, lo ammetto.

Eppure c’era del buono, in Donna. C’era Filippo Facci. Lo so,non era rassicurante, non si è mai dimostrato una sola volta dalla parte delle donne, foss’anche solo per il gusto di contraddirle. Cattivo e vicino. Mi piaceva un sacco la sua rubrica, "al posto del cuore".

lcwebsite"Eri una donna fortunata: non tutte riescono a sdoppiarsi così onestamente, a separare così incomunicabilmente una morigeratezza ufficiale da ciò che diventavi quando entravo a casa tua come un ladro, la notte. Il mondo ridonda di femminucce dolorosamente ambigue che tradiscono per vocazione, che sono mezze zoccole su entrambi i tavoli e sono perciò incapaci di essere pienamente mogli e pienamente amanti: tu eri invece due persone separate e intere, nessuna delle quali tradiva l’altra: perchè non poteva esistere, non può esistere, non esisterà mai un uomo che possa essere al tempo stesso quello che erano i tuoi fidanzati di giorno e quel che cercavi da me – per esempio – la t30595w7jchnotte.

Sposarsi, forse, è anche questo: smettere di bruciare la propria candela da due parti, mediare se stessi, di giorno accettare un amorevole e più che decente clima temperato – ne ho il massimo rispetto, davvero – e di notte, a un certo punto, fingere di non sentire il richiamo della foresta; il che per alcuni è facilissimo – sono rappresi nei loro complessi, non sentono niente neanche con l’amplificatore – ma anche per gli altri non è poi così difficile, alla lunga: il tempo passa per tutti e io, per esempio, di notte ho sempre più spesso un sonno boia. Rileggiti D.H. Lawrence, "L’amante di Lady Chatterley".

(Io, l’ho letto più volte.)

21.07.2006

 

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