All that jazz

Mi manda un sms e mi dice "neanche uno schifo di mp3 per Natale?"

Dopo che per settimane ero riuscita a cancellarmi tutto dalla mente, e non era solo il caos lavorativo ad aver aiuato, era anche il mio orgoglio improvvisamente ripresosi dalle condizioni catatoniche in cui versava da anni… Dopo questo mi ritrovo ad aprire la cartella "incoming" sul desktop e così ripiombo nelle stesse, vecchie emozioni, bilanci degli anni passati, sogni mai avverati, desideri per il futuro e paure che si avverino tutti i sogni. Che nausea, d’un colpo.

Echi di Sting che canta in italiano io muoio per te, contornato da Elisa che ci rinchiude nella stessa lacrima come il sole e una stella, luce che cade dagli occhi e singhiozzi sull’eco di porta la tua vita che vediamo che succede a mescolarle un po’, finchè non mi sono ritrovata, culo per terra, disillusa da una Mina che vocalizza Parole parole parole sottolineando non cambi mai, proprio mai.

Un piede di qui e un piede di lì, sempre seduta in riva al fosso senza riuscire a prendere una decisione che duri più di qualche mese. E quando questa decisione la prendo, e capisco che non è tempo per noi e forse non lo sarà mai, sento perfettamente che l’amore conta gli anni a chi non è mai stato pronto, ed è ora che mi decida a prendere per mano questo desiderio, toccandomi la pancia come sulla copertina di Miss Mondo ’99 (ma chi vuole un figlio non insiste), ecco, allora inizio ad avere una grande paura, del futuro, delle mie capacità, paura anche di quello che so di saper fare e che comunque qualcuno continua a non volermi riconoscere.

Mi canto allora che forse mi trovo, forse non sono nemmeno lontano da qui, ma purtroppo sono una di quelle persone che da sole non san stare e pensan che dividersi la vita sia normale, quelle persone perse nella ricerca della descrizione di un attimo, immobili nell’immagine di un accappatoio azzurro mentre fuori piove un mondo freddo, o nel ricordo dello spettacolo d’arte varia di un uomo innamorato. Di che?

Sono una di quelle persone idiote che si mettono a cantare ti proteggerò dalle tue paure e dalle ipocondrie ad un bambino piccolo, un esserino incapace di elaborare che a volte l’affetto per gli altri è una difesa da se stessi. Dove sbaglio, dove faccio il mio dovere, dove vivo per essere felice invece di lasciarmi vivere per non pensare che si può essere infelici?

Arriva l’sms e mi domando perché… …ti dovrei chiamare…tutte le volte che passi e ti fermi lontano… lontano da me. Sono una scema persa tra i fumi di una nuvoletta musicale. Se mi vuoi, sono esattamente come te… Ma amici mai, per chi si cerca come noi.

Sono stanca. No, nessuno schifo di mp3 per questo Natale.

20.12.2006

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