Il mio blog è alla frutta (fragoline di pasta di sale)

P3172117Ci ho messo buona parte del week end, a farla. Partendo da una cornice grezza che veniva venduta con i cioccolatini al caffé per la festa del papà. L’ho presa e ho iniziato a dare una mano di base gessosa. Poi l’ho dipinta, due mani di verdino. L’ho decorata con delle fragoline di pasta di sale che avevo plasmato colorando già l’impasto. Ho dato due mani di trasparente sul tutto. Ho rimontato le vitine, il fondo, e ci ho messo una foto di mio figlio. Poi, ho ricoperto tutto con i cioccolatini e la confezione originale, e mi sono presentata da papà per fargli gli auguri.P3192138

Ho pensato "stavolta sarà contento, lui che apprezza soltanto i lavori manuali". Mi ha solo chiesto chi era il bambino vicino a suo nipote. Poi si è rimesso a leggere il giornale.

Esattamente come era successo quando gli avevo chiesto consiglio per comprare un appartamento. Non ha mai spostato gli occhi dal giornale. Con mio fratello, è andato in cantiere, ha scelto le piastrelle. Ha prestato soldi. Con me, il giornale davanti agli occhi.

Quando ho aperto questo blog ho scritto un post che si chiamava "Come ti sei conciata", che parlava dei 70 anni di mio padre e del mio rapporto con lui. Oggi, a circa un anno e mezzo di distanza, ancora scrivo le stesse cose. Che il mio blog sia al capolinea? Alla frutta? O parlo di mio padre, o parlo di mio figlio: lui, per fortuna, mi consola. Stamattina mi ha chiesto di fargli sentire "La mia mamma suona il rock", sto meditando di repererigli la versione "La mia Panda perd’ i tocc’".

Mammitudine batte figlitudine 1 a 0.

20.03.2007

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6 commenti su “Il mio blog è alla frutta (fragoline di pasta di sale)

  1. Si diventa padri e madri dei propri genitori appena abbiamo smesso di essere loro figli, questo e’ il buffo della vita familiare.

    Questo mi ha detto il tuo post, oggi.

    Grazie.

  2. anonimo il said:

    E io dico che si impara a fare i genitori grazie agli errori dei propri.

    Giustificarli sarebbe insano, almeno prima che diventino molto vecchi.

    Tu sei una mamma OK e questo è quello che conta più di tutto..

    Buona giornata stella

    Betta

  3. A me la cornice pare splendida e l’intenzione anche, brava, e se tuo padre non apprezza (scusami), peggio per lui.

    Voglio dire, credo arrivi il momento in cui, per quanto doloroso, si debba cessare di tentare di recuperare un rapporto deterioratosi per volontà e comportamento altrui, genitori compresi.

    Il cordone va spezzato in tutti i sensi, non gli devi nulla, se ti vuole (e di sicuro, in fondo a sè, ti vuole), sa dove cercarti. Niente sensi di colpa, hai fatto e stai facendo il possibile, l’amore non può, in certi casi, più di tanto.

    Un abbraccio

  4. Ma la tortura è l’ombelico di tutto ? non che non conosca bene le ossessioni, i dolori che non svaniscono mai, le voragini di ciò che dentro è perennemente irrisolto…ma talvolta godo di cose belle e sorridendo riesco a pensare che non solo sofferenza è la vita. E che si può respirare nonostante.

    A te non succede ?

    Un abbraccio doppio

    Irene

  5. La tortura non è l’ombelico di tutto, è che a me viene più spontaneo scrivere per sfogarmi di quello che mi fa male, piuttosto che mettermi a descrivere ciò che mi fa sorridere. La scrittura è (era) la mia terapia, non è il mezzo per mostrar quello che sono a 360 gradi… Mi spiace sembrarvi musona e sempre malinconica, “io non sono negativa, è che mi disegnano così”.

    Irene, ti ho aggiunto ai link, non lo avevo ancora fatto per un’imperdonabile svista….

  6. Beh la sofferenza è di grande aiuto per la creatività…!

    Ma sotto la crosta occorre una buona dose di inguaribile ironia (almeno)…se fosse voglia di gioire, ancora meglio !

    :)) Non sei musona, talvolta fa un pò tremare la tua tristezza…

    Bacio !

    E grazie per il link !

    Irene

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