Artigli falsi

Già me ne parlava Simona durante la festa di fine anno dell’asilo, il che significa che ci ho messo il mio tempo, nel risolvermi a provare. Allora, liquidammo il discorso con l’affermazione fatta en passant dalla mamma snob di turno: oggi la ricostruzione delle unghie la fanno tutti, la vera alternativa è averle vere.

11504-ricostruzione-unghie-metodo-americano-Ho colto l’occasione dell’invito a nozze come invito a nozze per la mia prima volta dall’estetista: quel mondo mi è rimasto quindi sconosciuto fino a un mese fa, lo dico senza vergogna perchè, tralasciando i massaggi anticellulite e le cure dimagranti (che magari mi servirebbero, ma vi ho sempre nutrito scarsissima fiducia), con cerette smalti e trucco me la son sempre cavata egregiamente da sola: via i peli e via il trucco, acqua e sapone et voilà.

Questa volta però volevo cimentarmi, e non sapevo nemmeno dove andare: dopo una prima occhiata scoraggiata alle pagine gialle, dopo aver accantonato il passaparola di amiche e conoscenti, mi sono infilata in una viuzza laterale al corso, sono entrata in un negozietto con l’insegna rosa al neon e ho preso appuntamento. Angela aveva le mani con le dita tozze e alcune unghie spezzate, lì per lì ho pensato che non era un bel biglietto da visita per il suo lavoro, poi però mi ha presentato Tata Francesca, che in realtà non si chiamava così, ma somigliava in maniera impressionante al personaggio televisivo del telefilm La Tata.

Tata Francesca, vent’anni veri, senza le bugie della sua sosia televisiva, sfoggiava un centimetro buono di French color rosso sangue di piccione con brillantini, platealmente false. Quando ha iniziato il suo lungo lavoro (un paio d’ore, per essere alla prima volta ho recuperato gli arretrati) si è dimostrata dotata di stesso quoziente intellettivo ed argomenti di conversazione del prototipo della manicure da film e telefilm, ed io nell’imbarazzo più completo le ho dato (quasi) carta bianca.

Così, sono rientrata a casa con una french classica, bianca e trasparente (scampata ai brillantini), ma di una lunghezza importabile, tanto che dopo, in ufficio, tutti mi buttavano gli occhi addosso per via del rumore che facevo nello scriver fatture o preventivi (un pc con l’audio della Lettera 22 non è da tutti). Mio marito faceva analogismi con certi film discinti in cui le segretarie fanno ben altro che battere a macchina.mani_unghie_gel

Dopo due giorni avevo la prima scheggiatura sulla base di un’unghia, da me nervosamente tormentata fino a diventare rottura con spaccatura dell’unghia vera di sotto. Sono tornata per la riparazione "d’urgenza" il sabato mattina, dove ho avuto un incontro imbarazzante con un mio ex dipendente (marito di Angela…. per fortuna nessuno mi riconosce mai). La mia unghia spezzata pareva impossibile da recuperare senza appuntamento per la settimana successiva…. ma alla magica parola "oggi ho un matrimonio" mi si sono subito aperte le porte del paradiso dell’intervento immediato. (E non ero nemmeno la sposa..)

Dopo dieci giorni il mio occhio ormai esperto notava tutte le unghie rifatte di amiche, vicine, conoscenti, clienti, passanti, e cominciava a trovare insopportabile lo scalino della ricrescita vera.

Francesca mi aveva detto "ripassa tra tre settimane", ma io non ce l’ho fatta: al giorno 14, armata di tronchesine, denti, forbicine e solvente, ho strappato via tutto. Ora scrivo che è una meraviglia, e mi ritrovo ad ammettere che l’amica di Simona aveva ragione. Guardo le mie mani più nude che mai, e mi sento affrancata da quella che poteva diventare una pericolosa dipendenza… Il rito quotidiano della riparazione..

Mio marito sogghigna: lo so, vorrebbe esternare il suo "te l’avevo detto", ma si trattiene: anche senza artigli si può graffiare per bene.

Precedente Ho scoperto... Successivo Conto su di me

12 commenti su “Artigli falsi

  1. ammetto.. sono caduta nel tunnel..però le mie durano almeno 2 settimane.. anche se io da VERA magiatrice riesco a rosicchiare quelle false e poi quel che rimane di quelle vere.

    per me DIVORATRICE di unghie dalla nascita avere le mani curate anche solo per poco è davvero un miracolo!! 🙂

  2. Brrr “il rito quotidiano della riparazione” mi ha fatto venire in mente “La morte ti fa bella”.

    🙂 Prish

    (che digita silenziosa come un gatto….)

  3. mmm..sono 3 mesi che penso le ricostruisco o no??il tuo post è stato illuminante vada per le vere…

    in fondo anche io sono un pò snob…

  4. mai entrata dall’estetista ed odio anche un po’ il parrucchiere perchè poi esco sempre con la testa come piace a lui e non a me.

  5. Io non sono mai stata tentata dalla ricostruzione, proprio per via di quell’orrida ricrescita, mi fanno davvero senso le unghia conciate così!

  6. le unghie rifatte, ricostruite e troppo lunghe sono sessorepellenti, per me.

    molto intriganti invece le mani semplici, con unghie appena accennate, curate ma senza eccesso, con un millimetro di bianco nature, anche imperfetto, anzi: soprattutto imperfetto.

    le mani non sono la prima cosa che osservo in una donna, ma aihmé sono una discriminante senza redenzione: puoi essere la donna più bella del mondo, ma le mani/unghie possono azzerare tutto il fascino e l’attrazione e, appunto, spingermi lontano. (in altre parole: difficilmente le mani attraggono da sole, ma da sole possono respingere) (so – discorsi di spogliatoio maschile – che alla stessa cosa fungono per molti uomini le caviglie femminili, così, lo dico per informazione.)

    giac

  7. ho rischiato la tua fine…matrimonio, mise in noir et blanc e il desiderio di un bel rosso vivo e perfetto per mani e piedi. Ho preso appuntamento per il giovedì.

    L’estetista mi accompagna nella cabina e 45 secondi dopo ne esco.

    – Se lei mi avesse detto che il matrimonio è sabato e lei ha una bambina piccola, non l’avrei mai fatta venire prima di venerdì pomeriggio!

I commenti sono chiusi.