L'essenziale è invibile

L’essenziale è invibile.

E’ scritto, esattamente in questa maniera, a mano e in nero, zoppo di una sillaba, sul cartellone pubblicitario di un’azienda di moda. Vergato proprio sui piedi della modella bionda vestita d’azzurro che passeggia attraverso la foto. Lei ha lo sguardo sicuro e il passo di chi vuole scendere dal manifesto e farsi due passi in mezzo alla rotonda, senza impolverarsi, però.

Guido preoccupata tornando a casa dopo la visita dal commercialista, summit annuale e questa volta anche odore di cambiamento. Ripenso alla piccola ditta individuale che diventò società di persone quando ancora ero piccola. Ricordo l’entusiasmo del passaggio alla contabilità ordinaria, quando avevo vent’anni e avrei spaccato il mondo.

Oggi, questo nuovo cambiamento mi si prospetta così preoccupante, o forse sono soltanto io un poco stanca… L’età dell’entusiasmo se n’è andata e ho perso anche la voglia di lottare, troppo spesso. Mi fermo di fronte al desiderio di fare un figlio per la paura di non saperlo amare, e mi ritrovo a partorire una S.r.l.

Proprio io, che riconosco Saint Exupéry nelle parole mal dipinte su un tabellone.

Echi di volpi e rose, piccoli principi e parole sagge. Io volevo fare l’artista. La scrittrice.

L’essenziale è invisibile agli occhi.

Scrivetelo sull’F24.

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