Un livido

Potresti star lontana per anni, invece che per mesi, e al ritorno sarebbe sempre lo stesso identico rituale. Un paio di rondò di parole, selezionate tra tante parole, scelte e inforcate per ferire e rinfacciare.
E poi, il solito vecchio dolore, quello che non si vede, non si tocca. I desideri che ciondolano giù da soffitti poverosi come vecchie ragnatele, sempre quelle, sempre morte.
I pensieri che si accalorano in una comune fantasia che resterà per sempre abortita.bocca
E quel vuoto.
Grande, viola come un livido che non porterai mai addosso.
Un’ombra nello specchio, una stonatura nel coro, un sapore cattivo.
Che tornerà. Sempre uguale.
Potresti star lontana per anni.
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"Un livido è come un incubo ricorrente, sempre lo stesso anche se di grandezza e colori diversi, non ti abbandona e non ti tradisce. "
(Giovanni Arduino, Chiudimi le labbra)
(L’immagine viene da questo sito, dove ce ne sono altre stupende)
22.03.2007
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