Closed

chiusoDa un po’ ci penso, e non lo faccio mai. Non che il silenzio sia poi così diverso dal dire "adesso basta, non ho più niente da dire a nessuno, sono arida come una crepa in una zolla". Forse però è inutile continuare a tergiversare sperando che le cose cambino.

Qualche tempo fa prendevo in giro Silvia e la sua nuova passione per My Space. La ricordavo alzare gli occhi al soffitto di un bel ristorante e commentare estasiata: "Ecco, vorrei che il mio blog fosse così". Mi sono forse troppo accanita contro la sua fresca ingenuità, magari sotto sotto, in lei, vedevo un po’ la me di qualche anno fa, piena di aspettative in ogni progetto, una che investiva tempo e risorse emotive in un diario virtuale, in miliardi di concorsi, in contatti con gente lontana.

Oggi mi sento un po’ delusa da ogni cosa, e spesso stanca, svuotata. Scrivere non serve a niente, e non ho voglia di parlare. Lavoro tanto, probabilmente troppo, ma non è un pretesto valido. Ho prenotato le mie ferie per agosto in un bel posto dalla spiaggia bianca e l’acqua cristallina, ma non ci penso quasi, e il panico da valigia che sempre mi assaliva anni prima, ora mi lascia indifferente. Leggo poche e inutili cose che non mi si appiccicano addosso il tempo di un pensiero (unico aspetto positivo, ora leggere Fabio Volo mi sembra perdita di tempo). Non esco, il cellulare resta inutilizzato e vuoto, eccetto che per uno strano messaggio di mia zia Marisa,  che farnetica di un temporale domenicale a Bossolasco. Non cucino nemmeno più, cosa che una volta adoravo fare, soprattutto nei momenti tristi.

saracinesca[1]

Mi sono resa conto di essermi isolata, e forse questo è l’ultimo tassello che ancora manca, nel completare ciò che è il mio nuovo sistema per garantirmi annichilimento: abbasso le saracinesche, e chiudo il blog.

 Dài, siate sinceri. Non avete perso nulla.

 

 

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8 commenti su “Closed

  1. Tutto sommato piacerebbe anche a me farla finita col blog, che in definitiva è all’80% una perdita di tempo. Cioè anzi, più che altro è un drenaggio di energie che potrebbero essere meglio impiegate.

    Per cui, non ti deve rincrescere più di tanto … forse è meglio così.

    Però, sembrerebbe che la cosa riveli una sorta di abulia generale, e questo non va bene.

    Sei solo stanca, probabilmente.

    Fai una bella vacanza, stai serena, il mondo è bello; spesso le cose migliori stanno nelle piccole cose.

    Fatto il pistolotto di prammatica, comunque non sarebbe male se di tanto in tanto, quando ti sarai ristorata, facessi una bloggatina e salutasti en passant i tuoi amici di blog, che ci stai simpatica.

    ciao

  2. Se è per questo perdiamo tanto, e tu lo sai.

    Non conta credo quello a cui serve (non serve a niente) nè quello che si da o si riceve (si da e si riceve quello che comuque si ha o si avrebbe, in fondo). Alla fine conta solo il gusto di scrivere, e se il gusto non c’è allora non farlo va benissimo.

    Però perdona la mia invadenza se mi permetto di dirti che sentirò la mancanza delle tue parole, e che mi dispiace sentire la tua volontà di “annichilimento”.

    E’ stato bello leggerti e spero che avrai presto voglia di tornare a farti sentire (e di tornare a farci sentire il profumo delle tue crostate….).

    Un grande abbraccio, Prish

  3. il blog non serve a niente, però è divertente. personalmente, trovo divertente il blog da quando ho capito che non serve a niente. prima, come sai, mi aspettavo tanto, e vivevo malissimo il rapporto con questo spazio. ora no.

    nella pause di lavoro, post riunione o tre ore di meningi spremute per un report, apro la mia pagina e parto dai link che mi sono appuntato, e giro, e traggo spunti per pensieri e riflessioni

    spesso ci scrivo, ma a differenza di una volta, quando scrivevo per stupire, scrivo ciò che mi viene, punto

    agnès, io non credo che la chiusura decretata e sancita del blog ti produrrà un qualche beneficio. per certi aspetti siamo simili, quando non abbiamo le idee chiare e siam down, ci vien da tagliare i rami secchi, per darci una parvenza di maggior ordine interiore

    quindi penso che tu possa trarre si un beneficio mentale dalla chiusura. ma lo ritengo passeggero e transitorio.

    spero di ritrovarti presto per poterti leggere, magari in altra veste grafica, in altra piattaforma, con altri colori

    a presto

  4. Energie, entusiasmo, aspettative…

    Anch’io ora mi accorgo che molto è cambiato in me. E qualche volta mi sento “schiava” di un blog dal quale vorrei liberarmi solo per non sentirmi illusa da me stessa. Ma pian piano subentra anche un disincanto sereno, quasi salutare. Scrivo perchè ho bisogno e amo farlo. Punto. E quel che gira intorno sia quel sia senza troppe ansie o domande.

    Non so cosa ti frulla dentro esattamente, mi auguro sia un pò quello che diceva Marco, la necessità di rimettere ordine e ritrovarti…per poi tornare, più quieta e forte.

    Spero di rileggerti un giorno perchè in definitiva per tutti noi che passavamo di qui non puoi davvero pensare che non sia una perdita…

    Ma soprattutto mi auguro che tu possa star bene, i periodi neri qualche volta preludono a un arcobaleno e francamente spero valga anche per te.

    Ciao Agnés, sappi che certi tuoi pezzi resteranno con me.

    Irene

  5. Ho trovato questo commento di Pinky da me; ha scambiato forse le schermate inavvertitamente; eccolo

    ciao agnès,

    ci sono momenti in cui ogni cosa è difficile, noiosa e sembra inutile, forse scavando più a fondo si trova un motivo per tornare su. diventa una sfida. spero tu possa trovare un pò di serenità.

    mi piace leggere quello che scrivi.

    il blog riesce ancora a sorprendermi qualche volta. Mi piace anche se non ha uno scopo o una logica. Non mangia e non beve, rimane il mare in cui puoi lanciare la tua bottiglia.

    Pinky

  6. quando scrivevo di sorprese non pensavo a questa. Ieri sera ho perso il messaggio che volevo inviarti. fortuna che c’è Biz 😉

    spero di tornare a leggerti presto

    un abbraccio

    Pinky

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