Non esco mai, e l’unica volta che organizzo faccio tardi per via dei cocci dei bicchieri rotti in cucina, poi mi va di traverso la cena, bevo troppo prosecco e le gambe mi fanno giacomo giacomo, così mi inciampo facendomi una figura di merda e soprattutto male a un piede, mia cugina mi chiama per dirmi che finalmente dopo un anno di tentativi è incinta, ma io ho il telefono scarico e non riesce a parlarmi, la mia amica si sfoga e io non riesco a parlarle, sono come assente, stanca, ogni tanto ho voglia di urlare.
Mi sento come se il mondo fosse andato avanti, lasciandomi indietro.
Spazio spazio, io voglio, tanto spazio
per dolcissima muovermi ferita:
voglio spazio per cantare crescere
errare e saltare il fosso
della divina sapienza.
Spazio datemi spazio
ch’io lanci un urlo inumano,
quell’urlo di silenzio
negli anni
che ho toccato con mano.
Alda Merini, da "Vuoto d’amore"
e tu lascialo andare. qualche volta fa bene.
mi permetto un abbraccio,
prish
Capita di osservare che il mondo ha un’andatura diversa dalla nostra, più svelta, talora più lenta, ed accorgersi d’essere inesorabilmente fuori tempo. Ma, insomma, la vita non è una gara di corsa, a chi arriva primo. Il nostro passo è nostro, dobbiamo solamente preoccuparci di comprendere se ci rappresenta, se è quello che fa per noi oppure no e, nel caso, modificarlo. Ma solo per noi stessi, per il nostro benessere.
Ciao Agnees, buon fine settimana.
Pim