Bilancio semestrale

La mia piccola ha spento mezza candelina, e io che mi ritrovo a rimpiangere di non aver lasciato, nero su bianco, qualche traccia di questo primo semestre, ho quasi il timore di dimenticarmi ciò che di bello è accaduto, perchè non voglio che sbiadisca.

Inizio allora mentalmente a tirare le prime somme di questo tempo volato via, penso alla nascita, al ritorno a casa, ai primi giorni, al rientro in ufficio, alle pugnalate lavorative infertemi alle spalle mentre ero in “maternità”, se così si può chiamare, penso a quanto poco abbiano scalfito queste ingiustizie nella totalità del mio nuovo equilibrio familiare, e poi inizio a pormi domande importanti.

Ad esempio, al recente battesimo, in bagno, allo specchio, mi sono guardata, di nuovo vestita di rosa come quindici anni fa, ma con qualche ruga in più, e inaspettatamente più serena, mi sono domandata…. quanto durerà questo incredibile stato di grazia?

Nell’ombra di sguincio dei vecchi amici virtuali che leggono i libri del mio trascorso decennio, con l’eco di qualche parola scritta e persa nei vari smarrimenti o rotture di strumenti o supporti informatici, negli angolini spiegazzati delle pagine dei libri che ho amato e che oggi non riconosco.. In questi piccoli particolari prende forma il principale quesito, che mi pongo ma nello stesso tempo rifiuto di formulare appieno: quanto ancora potrà durare questo idillio, questo momento senza malinconie, senza versi poetici seppelliti nei files di word o rimpianti donati a qualche chat sopravvalutata?

Per quanto ancora sarò così schifosamente felice, serena al limite dell’idiozia, indifferente alla famiglia che quasi mi disereda, incurante di chi mi guarda e mi vede una madre vecchia, che ieri leggeva Mason e ne ricorda le parole: chi molto ha ricevuto si aspetta che molto gli venga tolto, e così inizia a presagire qualcosa di sinistro…

Quanto durerà questo periodo senza mancanze e senza frustrazioni, questo momento in cui un piccolo o grande dispiacere mi scivola addosso senza scalfirmi, e non c’è niente che io rimpianga o che desideri più di quanto ho, perchè proprio a me tanta grazia, cosa ho fatto per meritarmela?

Mentre sabato sera a cena il figlio di Luciano continua a piangere, mia figlia invece dorme placidamente, ha saltato la cena e dormirà tutta la notte in barba al cambio dell’ora; non si sveglierà che alle nove e mezza. Porterò il mio figlio grande a messa, e poi usciremo insieme e e compreremo le uova di Pasqua dell’Ail, torneremo a casa per preparare la pappa alla piccola, e mangeremo insieme sulla terrazza godendoci il primo caldo sole della stagione.  Il pomeriggio andremo a raccogliere le primule da interrare nei vasi, proprio come facevo da piccola, e io mi domanderò ancora, di soppiatto e senza formulare nulla ad alta voce (come per scaramanzia, per non permettere l’avverarsi del presentimento), quanto durerà questa felicità?

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3 commenti su “Bilancio semestrale

  1. Durare, chissà. Forse già chiederselo è una fine. Però è una felicità che nessuno ha mai potuto prenderti. In questo senso, e nella memoria, sarà per sempre.

  2. Durerà, mi viene da rispondere. Certo, tra qualche giorno o settimana i fatti della vita ti riporteranno (per così dire) con i piedi per terra, la quotidianità riprenderà il sopravvento con ansie e preoccupazioni al seguito. Però non ci si immerge mai due volte nello stesso fiume. Questa esperienza di maternità ha portato in dono una rinnovata conoscenza di te stessa che non ti lascerà più.
    Auguri di cuore.
    P.

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