Calcio e gourmet

C’è qualcosa di speciale, nelle partite di calcio dei mondiali, anche se non sei tifoso.

E’ inutile resistere, fare programmi, cercare il film alternativo – solitamente una schifezza, in questo caso una sciapa produzione tedesca per adolescenti, impegnarsi in qualcos’altro di piacevole.

Ti metti in cucina con l’intento di preparare qualcosa di speciale, ti piace cucinare e ami vedere il risultato del tuo lavoro, partorito dal niente con le tue mani anche se destinato a vivere poco (la vita del manicaretto, soprattutto, è inversamente proporzionale al buon esito della ricetta, più hai cucinato bene, meno dura l’attesa nel piatto).

Inizi a togliere gli ingredienti dal frigorifero, ti ingegni nell’incastrare tempi di preparazione e materie prime a disposizione per sovrapporre più lavorazioni, intanto arriva l’eco dell’inno nazionale.

Già, perché tuo figlio si è persino rifiutato di vedere un cartone animato, all’asilo domani mattina si parlerà di questi undici giocatori, della loro nuova maglietta, se era più bella prima o no, le vocine ripercorreranno le telecronache mentre le gambine correranno intorno al pallone nel cortile della scuola nel tentativo di emulare le reti.

Bilancia sul tavolo, calcio di inizio. E’ difficile raccontare una partita non vista se non attraverso un grembiule e le nuvole di farina, meglio fidarsi degli occhi di un bambino che ha appena scoperto questo sport e nemmeno sa cosa significhi "calciopoli".

zucchine Inizi a preparare la pasta per la sfogliata di zucchine: le proporzioni si ricordano a memoria senza problemi, 250 grammi di farina e 250 grammi di burro, la memoria va anche utilizzata per ricordare di togliere il burro dal frigo con anticipo, per non faticare troppo. Si lavora veloce, per non scaldare troppo l’impasto, giusto il tempo di udire qualche parata, qualche palo.

Via di mattarello e la base, stesa sottile in una tortiera, ascolterà una porzione di partita dal frigo, in attesa della farcitura. In padella già sfrigola un chiletto di zucchine tritate grossolanamente con la mezzaluna – la ricetta le vorrebbe a rondelle, ma a casa tua piacciono di più sminuzzate. Ci vorrebbe anche uno scalogno, nel soffritto, ma questa volta l’hai scordato.

La prima occhiata più lenta allo schermo si può dare mentre si sbattono con la frusta tre uova con 100 – 150 ml di panna, emmental grattugiato (meglio piccante, si sposa meglio con le zucchine), sale, pepe, prezzemolo tritato. Si aggiungono velocemente le zucchine e poi si rovescia tutto sulla pasta sfoglia. Questa volta, con il pelapatate, avevi tagliato delle striscioline sottili di zucchina da mettere sopra il tutto per decorare, meglio irrorarle con un poco di olio extravergine di oliva per evitare che si brucino e che invece di sortire effetto estetico si rovini l’insieme (alternativamente si potrebbe coprire a metà cottura con un pezzo di stagnola o di carta da forno, ma sa di soluzione di ripiego).

pirloInforni a 180/200 gradi per quaranta minuti, proprio mentre al 40esimo segna l’Italia ed entrano echi di urla dalla finestra.

Nell’entusiasmo generale inizi a mescolare in una terrina due etti di macinato di manzo con due etti di salsiccia. Aggiungi parmigiano, sale e pepe, mollica di pane bagnata nel latte, un cucchiaio di impanatura pronta (c’è il mais, è più saporita del semplice pangrattato), e lo scalogno dimenticato prima. Unisci un uovo, due se l’impasto è troppo asciutto.

Avvolgi tutto nella pellicola trasparente facendo un polpettone, prediligi la variante "con sorpresa" lasciando nel mezzo del macinato una carota intera. (Per i bambini una fetta con il naso arancione della carota e gli occhi verdi dei piselli aggiunti alla fine ha un sapore migliore di un semplice "polpettone con legumi"). Fai cuocere l’insalamato in una pentola d’acqua con un dado, e te lo scordi proprio sul fuoco finché non è quasi tutta evaporata – bisogna conservarne un po’ come salsa!

Nel frattempo, durante l’intervallo, c’è stato il lavaggio denti e il cambio-pigiama. Il tifoso riluttante viene convinto a dormire con la promessa che verrà avvisato se ci saranno altri goal. Al 55esimo è comunque ancora sveglio quando Totti viene sostituito da quel Camoranesi il cui nome non riusciamo a pronunciare senza anagrammi buffi. Corre da letto a tv e da tv di corsa a letto prima che fiocchi qualche "punizione in area".

Prima del novantesimo, comunque, i giochi ormai sono fatti. Polpettone "svampato". Sfogliata estratta dal forno. Secondo goal segnato, e sussurrato nell’orecchio del bell’addormentato (una promessa è una promessa!). Si va a letto, in attesa della prossima partita per cui tifare, anche se in maniera "alternativa". C’è poco da fare, quelle serate dei mondiali, che siano "notti magiche" di vittoria oppure sconfitte che si consumeranno nelle semifinali, non le puoi scordare. E’ nell’aria, e a volte si mescola al profumo di vivande.

13.06.2006

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5 commenti su “Calcio e gourmet

  1. Hai ragione, per quanto non sia granchè appassionato di calcio, accade immancabilmente che segua le partite dei mondiali, perfino imprecando e commentando quasi fossi posseduto dallo spettro di Brera.

    Dovrei chiamare un esorcista?

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