E poi mi chiede che c’è, perchè sono sempre incazzata come una bestia, e se è il caso che io debba vivere in queste condizioni così emotivamente malsane.
C’è che mi alzo alle sei e mezzo di mattina, perchè m’hanno insegnato che nella vita bisogna darsi da fare, e mica mi lamento, anche se magari la domenica dormirei un po’ di più, non tanto, solo un’oretta, ma pazienza. C’è che in ufficio devo gestirmi il mio e gestirmi l’altrui, perchè nonostante dicano che non valgo un cazzo poi invece mi scaricano di tutto. Finisco sempre alle sette e mezza quando non alle otto di sera, e mi capita pure di dovermi fermare per delle cose che non mi competono, non mi dovrebbero fregare ma non so dire di no ( ad esempio rivedere la polizza furto e incendio di casa di mio padre, così al danno si aggiunge la beffa: tiro tardi, non ci guadagno nulla e mi tocca pure veder sfilare tutti i suoi orologi, preziosi ovunque posti, fissi infissi, oggeti pregiati e contanti)
C’è che devo andare a fare la spesa nella pausa pranzo perchè i supermercati, quando stacco io, sono chiusi, e meno male che certe volte riesco a fare acquisti su internet, perchè con il pranzo che nessuno mi prepara, la casa che non si pulisce da sola e il bucato che mi manca la bacchetta per lavarlo e stirarlo, le pause pranzo sarebbero da santificare.
Però la goccia che fa traboccare il vaso arriva quando in ufficio entra mia cognata in tuta da ginnastica alle undici e mezzo di mattina: dove è stata? A tennis…. A giocare a tennis, dalle dieci alle undici, eccheccazzo vuoi fare se non andare a giocare a tennis (arrivando fin lì col suv, magari) di venerdi mattina, mentre tutti* lavorano, e poi passi dall’ufficio perchè sei rimasta senza soldi e devi chiederli a tuo marito, condendo di bacetti e i sorrisini il flautato "ma guarda che non bastano?"
Se fossi mio fratello, inizierei a sentirmi un po’ pirla. Io invece, inizio a sentirmi un po’ presa per il culo.
* questo venerdi mattina non tutti lavorano, ma ci sono i milanesi fortunelli perchè loro han sant’ambros, e nui invece suma dji piciu che l’uma san lurens ‘l des d’agust che suma già ‘n ferie.
(scuseme ma mui sun nen buna a scrivè en piemunteis)
http://www.mandaliacagare.it
te l’ho già detto, agnès
mavaffanculo tuo padre e tuo fratello
(scusa, eh, senz’offesa)
il commento sull’altro post ha intimorito tutti, chissà questo
Fantastico sfogo antropologico Agnes…
Ogni tanto ci vuole… Prima di bollire bisogna sempre alzare il coperchio…
Ti sono molto solidale!
Fa troppo ridere questa scena… 😀 e vista da un altro punto di vista inkazzare!
Ma un vaffa davvero non ti scappa mai?!
Vedo che anche tu sei messa bene in quanto a cognate. La mia mi consegnò il regalo di natale 2001 ad agosto 2003; quando chiesi spiegazioni, il marito mi rispose seccamente che non me ne doveva (a un dipresso: taci e fa’ che t’n abbie).
Quel regalo, un set per bourguignonne, ora giace sepolto nell’armadio della cucina e ho espressamente diffidato mia moglie dal fargli anche solo prendere aria…
Passavo di qui per un saluto e gli auguri, donna pericolosa.
Tanti auguri!!!!!!!
Volevo augurarti buon Natale, ma forse è meglio che ripassi più tardi… 🙂
Ciao,a presto
dragor (journal intime)
Buon Natale Agnés…!
Irene
BUON 2008!!!!
Buon 2008!
Irene